Shizuma Hanazono |
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| Si, penso che sia questo il posto. Si avvicina al portone del faro e si mette ad osservarlo. Ne saggia la resistenza con le dita, e poi si fa indietro per averne un visione completa. I portoni sono semi scardinati, i cardini arrugginiti. Dovrebbe bastare. Fatti indietro ragazzo. Senza nemmeno attendere una risposta sferra un calcio contro il portone, che molto docilmente e gentilmente cade a terra con un gran tonfo. Adesso la via è libera, loro due sono soli, lontani da mondo umano. Osserva di sbieco il ragazzo da cui si è fatto seguire. I lineamenti sono dolci e delicati, il corpo è snello e slanciato, acerbo e inviolato per la giovane età. Gli pare così fragile. Cos'avrebbero fatto loro due insieme? A cosa sta pensando? Ha portato un ragazzino con se. Il cervello lavora, il sangue scorre. Non doveva essere così depravato ogni volta, di dice chiudendo gli occhi. Quando li riapre, e torna a guardarlo si chiede se magari... poteva essere lui, ciò che stava aspettando. Se quel viaggio davvero sarebbe valso a qualcosa.
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