Casa di Rikyu, insieme a Shobu

Mi porge il cellulare infastidito... ah, lui è infastidito??.... Un messaggio... ma chi è che romp...Daisuke!. Sorrido guardando il messaggio, a quanto pare avevo ragione su quei due! . Continuo sorridere e pensare che se lo merita proprio, gli volgio talmente bene che si merita solo il meglio e ciò che lo rende più felice. Non sentendo quello che mi ha chiesto Shobu accarezzo distrattamente il telefono e inizio a digitare il messaggio di risposta. Magari dopo lo chiamo anche per sapere com'è andata! Sono di un curioso!

Ho finito di scrivere il mesaggio ma sono indeciso se mandarlo o no, alzo la testa per chiederlo a Shobu ma non lo vedo, poso il cellulare per terra e vado alla sua ricerca. Lo trovo in bagno con la testa sotto l'acqua... credo di averlo ferito... no peggio, l'ho ignorato. Mi avvicino piano a lui, mi piego leggermente e lo abbraccio da dietro, appoggiando la testa sulla sua schiena. Resto a sentire il battito furioso del suo cuore e cerco di calmarlo con la mia presenza. La mia rabbia ormai era sbollita non appena vista nascere la sua... chissà se è una buona cosa... ci compensiamo a vicenda.
"Cosa c'è? cos'è successo? Sono stato io? Se è stata colpa mia ti chiedo scusa, non era mia intenzione.... Ti amo."

"Certo che sì"
Mi piace stare così, mi sento bene, rilassato, e sopratutto al sicuro. Rimaniamo in quella posizione per minuti.. o ore... o giorni ... o forse anni? Non lo so, il tempo passato con lui sembra non finire mai e nello stesso momento finire subito. Le goccioline provenienti dalla sua testa bagnata mi risvegliano e così decido di asciugarlo. Prendo un asciugamano e gli dico di voltarsi, dopodichè mi metto a strofinare per bene, lentamente ma con vigore. Mugolli di apprezzamento mi fanno capire che ho fatto bene, proprio bene. Quando sento che i suoi capelli non sono più baganti ma solo leggermente umidi gli prendo le mani e lo riporto in camera mia. Lo faccio sedere sul letto e poi mi sido anche io
"Continuiamo le coccole? Giuro che mi bastano quelle... sto così bene con te"
Gli dico così e mi dimentico completamete del cellulare.

In effetti inizio a sentire un po' freddo... e sono ancora in accappatoio senza nulla sotto... come ho fatto a dimeticarmene! (ndHaru: come ho fatto io a dimenticarmelo!! XD)
Con mio disappunto si alza e prende i vestiti di ricambio e con mio grande piacere invece inizia a vestirmi. Ogni indumento era un piacere metterlo, sotto le sue abili cure, vestirmi non era mai stato così esaltante! Davvero non riesco a capire come una singola circonstanza come questa possa all'improvviso diventare la cosa più bella del mondo solo perchè la fa Shobu o perchè mi è comunque accanto. Si dice che chi trova un amico trova un tesoro... ma chi trova l'amore trova la vita e la gioia. E io sono proprio fortunato.

Prendo il cellulare al volo...ormai resistente anche alle cadute peggiori. Decido di chiamare Daisuke invece di mandargli il messaggio.
"Non è colpa mia, non metto in disordine... metto in ordine sparso!"
scoppio a ridere e compongo il numero del mio amico
"Ehi, Dai-Dai, sono io, come stai?"
....
"A casa di Eiji? Ancora?"
....
"Ok va bene, a più tardi"
Chiudo la telefonata e rimango stupito, mi giro veso il mio ragazzo
"Lo sai che è ancora a casa di Eiji?"
sorrido... l'avevo detto io!

Oddio il solletico! Lo soffro un sacco! Con le lacrime agli occhi per il troppo ridere dopo la sua grande concessione di pace rispondo
"Ovvio è il mio migliore amico e lo conosco parecchio bene... è sempre stato parecchio chiuso tranne che con me e finalmente adesso c'è qualcun'altro che riesce a comprenderlo fino in fondo... sono felice per lui capisci?"
Sto gesticolando me ne rendo conto, ma l'argomento mi piace, ne sono anzi come dice Shobu ne sono compiaciuto, estremamente compiaciuto.
"La cosa bella è che non solo viene compreso, ma è lui stesso che si fa comprendere... un gran passo avanti trovo! Ma forse ti annoio... che ne dici di scendere a mangiare?"

Gli sorrido e lo ringrazio. La serata trascorre piacevole, cucino i miei piatti migliori, forse preso dalla voglia di fagli piacere e farmi apprezzare. La cena è una delle migliori da sempre, poi guardo l'orologio... la mamma non è ancora tornata... sorpiro... speriamo non faccia troppo tardi, ormai sta diventando un'abitudine.
Racconto a Shobu di mia madre, di mio padre e gli spiego che un giorno se sfonderò nella carriera come attore mi piacerebbe poter mantenre mia madre senza doverla far lavorare. Si è fatto davvero tardi... cerco di farlo capire a Shobu, mi sembra scortese sbatterlo fuori e poi io stesso non voglio farlo.