Per strada di notte

Camminava lentamente per strada, le mani nelle tasche della giacca e lo sguardo incollato a terra. Era scuro, ma ancora abbastanza presto, quindi aveva deciso di evitare i posti troppo affollati, per non rischiare di sentirsi fuoriluogo. Di solito non usciva prima dell'una, l'una e mezza, ma si era davvero stufatodi restare a casa a non fare assolutamente nulla e aveva deciso di farsi un giro giusto per far passare il tempo.

Un ragazzo mingherlino ma dal passo sfrontato camminava svogliato di ritorno da una serata tra amici, si era fatto un po' tardi.. si sarebbe beccato di sicuro parole dai suoi genitori se non si fosse sbrigato..! Ma alla fine non se ne preoccupava troppo.. tanto con i suoi ci litigava al momento ma poi tutto andava avanti come se nulla fosse.
Da lontano notò un'ombra che avanzava incontro a lui.. lo incuriosì quella figura dall'aria così misteriosa..

Un ragazzo spuntò dall'altra parte della strada, non che fosse il primo che incrociava, ma a differenza degli altri lo stava fissando, mentre continuava a procedere nella sua direzione. Inizia a guardarlo anche lui con uno sguardo privo di emozione e notando che i grandi ed espressivi occhi gridavano "curosità".

Non appena si accorse che quella persona lo stava guardando a sua volta rallentò un po' il passo, ma senza cambiare espressione del viso.
Non riusciva ad inquadrarlo.. cioè.. a dargli un'età.. sembrava giovane.. ma aveva un'aria più matura..

continuarono a fissarsi continuando ad avvicinarsi, l'altro aveva rallentato. Ora che lo vedeva più da vicino poteva constatare che era un ragazzo deciramente carino, non era solito puntare molto i ragazzi, ma a volte gli capitava. Ma non era sicuro di volerlo avvicinare, sembrava piccolo e ultimamente non aveva molta voglia... distolse lo sguardo e lo rimire a terra.

Il ragazzo allora gli passo' accanto, sembrava davvero un tipo strano quello e forse era meglio non averci a che fare. Doveva anche darsi una mossa a tornare quindi era meglio se non perdeva troppo tempo.. solo che quella persona gli comunicava tanta tristezza e solitudine.. e non capiva il perchè. In fodno non l'aveva nemmeno visto bene in volto, eppure..

Mentre si incrociavano gli venne l'impulsodi fermarlo, era così stufo di restare da solo, non si ricordava quando fosse stata l'ultima volta che aveva avuto compagnia, ma quando poi tornava solo si sentiva ancora più male. Era appena passato che si decise, si girò e parlò.
-Scusa...- ora serviva solo inventarsi il motivo per il quale l'aveva chiamato.

Sorpreso, alla voce che lo chiamava il ragazzo si fermò e si voltò con aria svogliata.
-Dici a me?-
Ora che gli aveva parlato non si sentiva più così tanto sicuro di sè.. quella voce così roca gli aveva messo un brivido lungo la schiena..

Ora erano uno di fronte all'altro e lo sguardo gli cadde inevitabilmente sul collo, una fame improvvisa lo assalì,ma la represse non ancora, si disse.
-Sì. Giusto per chiedere, come ti chiami?-

Lo guardò con aria seccata.
-E se non te lo dico che fai?-
rispose impertinente voltandosi di spalle.
Ecco.. quella sua boccaccia.. sempre a dire frasi di cui poi pentirsi.. in fondo anche lui avrebbe voluto capire un po' meglio quello strano ragazzo..

Si leccò le labbra al pensiero di cosa avrebbe voluto fargli, non cose molto gentili a dire la verità... preferì, però, continuare a fare conversazione.
-Niente di che, visto che mi fissavi, volevo chiedere il tuo nome, magari ci conosciamo e non mi ricordo di te... ma se non vuoi dirmelo...-
si girò anche lui e inizio molto lentamente ad allontanarsi.

Ma che diavolo voleva quello?!
penso' il giovane irritato. Poi si fermò di colpo.

-Atsushi. Motoharu Atsushi.-

disse a voce abbastanza alta da farsi sentire.

Si girò e lo raggiunse velocemente.
-Piacere, Motoharu-kun. Ora scusami, ma devo andare, spero di incontrarti di nuovo.-
Preferiva non avvicinarsi troppo la prima volta, tanto era sicuro che si sarebbero incontrati nuovamente, o almeno avrebbe fatto in modo che succedesse.

-Il tuo nome?-
chiese prima che l'altro se ne andasse..
Atsushi non capiva il senso di quell'incontro.. ma l'avrebbe capito presto..

Come previsto.
-Kou Shirosama. La prossima volta parleremo con più calma, se non sbaglio era di fretta anche tu. Ciao.-
Lo salutò per la seconda volta. Gli veniva sempre più difficile reprimere la voglia di morderlo.