| Quando fu l'ora di imbarcarsi ci fu un marasma di gente ed una considerevole confusione che riuscì ad urtare nervi di un Kurogane dalla già precaria pazienza. Yuuto e Fuuma gli batterono una poderosa pacca sulla spalla, mentre quello rimbrottava qualcosa di non molto comprensibile. Erano nella classe economica di un piccolo aereoplano e dopo pochi minuti, Fuum poté constatare che gli studenti del Teitan erano gli unici occupanti di suddetta sezione dell'aereo... Che casino! Fu il commento di Monou, mentre già sentiva un certo mal di testa ed un decisamente forte conato di vomito. Kurogane si seddette nei sedili infondo, incrociando le braccia al petto con uno sbuffo spazientito. Ringhiò a voce bassa, guardandosi in giro, impaurendo i poveri primini soffermatisi a guardarlo incuriosito. Fuuma? Sussurrò Kigai, portandogli una mano alla spalla, leggermente preoccupato dal color cadavere assunto dall'amico. Ti senti bene? Gli chiese di nuovo. Monou scosse appena il capo, passandosi una mano tra i capelli. Temo sia il mal d'aereo... Sussurrò e prima che Yuuto potesse chiedere altro, si diresse barcollando verso gli ultimi posti, dove Kurogane lo aspettava. Kigai inarcò un sopracciglio, portandosi un ciuffo biondo dietro l'orecchio... Bene, la gita cominciava DECISAMENTE bene se Fuuma era già KO ancora prima che partissero. Si guardò in giro, notando di essere l'ultimo rimasto in piedi, assieme a Kamui - appena dietro di lui - si guardò in giro, cercando un qualunque posto libero, senza però trovarlo... In compenso, ve n'erano due in terza fila. Sinceramente, aveva l'impressione di non andare troppo a genio al povero Shiro [nonostante a lui, Kamui fosse simpatico...] quindi avrebbe volentieri preferito stargli alla larga, giusto er educazione, ecco. Ma non poendo, bhe... Alzò le spalle, votandosi in direzione del primino. Sono gli ultimi due sedili... E dopo averlo detto, si sedette, rialzando poi gli occhi su Shiro: Non ti ho chiesto se preferivi sedere di fianco al finestrino o di fianco al corridoio... Ponderò poi, con un tono di scusa sincera e quel suo sorriso pacato e dannatamente suadente che lo faceva assomigliare a Fuuma in maniera spaventosa.
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