Liceo Izumizaka

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view post Posted on 17/10/2008, 10:22

E' così divertente da farmi stare male.

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Alla fine, dopo tutto, si torna sempre a scuola. Che frase filosofica! La divisa la indossava solo per quieto vivere e non doversi sentire le lagne del coordinatore scolastico una volta lì. Anche se la metteva "Aki style": la giacca era abbandonata sul braccio - troppo caldo -, la camicia aveva i primi bottoni slacciati - troppo stretta -, e aveva preso i pantaloni di una taglia più grande - troppo (poco) cascanti -... quel lato del suo vestiario l'aveva preso da Makoto. Era ora di pranzo, a scuola, e le lezioni del mattino le aveva "seguite" con la testa fra le nuvole, perso nel ricordo di due giorni prima, al centro commerciale.
 
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Yuchan
view post Posted on 17/10/2008, 10:25




Quanto a lui, era un classico che uno studente del primo anno che si trasferisce a scuola iniziata destasse l'attenzione.
Lui? Beh, si era limitato ad ignorare tutta quella sequela di domande che lo infastidivano - che lo facessero quasi tutte era un dettaglio.
Ora, grazie alla pausa pranzo, era riuscito a defilarsi e se ne camminava senza meta. Tanto poi la classe la ritrovava.
 
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view post Posted on 17/10/2008, 10:29

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Si stiracchiò. Awww! Meno male che aveva il pranzo da casa. Sia benedetto chi gli ha insegnato a cucinare (Makoto). Col suo bel cestino - la sorellina aveva insistito per avvolgerlo in uno strofinaccio colorato, ma tanto sai quanto gli cambiava? - era "scappato" dalla classe e dalla mensa. Da sempre preferiva mangiare fuori e perchè cambiare?
Si guardò attorno alla ricerca di un bell'angolino dove sistemarsi per gustare il suo bel pranzo. La comodità di cucinarsi da sè era che poteva farsi quello che voleva! *_*
 
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Yuchan
view post Posted on 17/10/2008, 10:31




La mensa era fin troppo scontata, ecco perché aveva deciso di fare la pausa pranzo in giardino. Magari lì ci passava meno gente, o quantomeno non i suoi compagni di classe... O almeno sperava.
Avanzò costeggiando gli alberi e scegliendone uno a caso, per sedervisi sotto, senza notare che dall'altro lato dello stesso albero c'era qualcuno che vi si stava avvicinando. Inspirò, alzando lo sguardo verso il cielo, leggermente nuvoloso, per poi sedersi a terra, la schiena contro il tronco.

Edited by Yuchan - 17/10/2008, 11:40
 
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view post Posted on 17/10/2008, 10:35

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Alla fine optò per il suo solito albero, quasi non ci avesse pensato per niente prima. Si sedette contro la corteccia e aprì il cestino. Yum! Aveva già un languorino.
Alzò gli occhi quando un compagno che stava andando in mensa lo salutò e sorrise: 'giorno., ridacchiando poi al suo "buon appetito", ricambiando. Prese un onigiri fra due dita. Il suo preferito.
 
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Yuchan
view post Posted on 17/10/2008, 10:42




E non colse nemmeno il rumore di quel qualcuno che vi si sedeva, perso in qualche ragionamento o semplicemente nel silenzio.
Colse però il "'giorno" e il ridacchiare.
Tacque. Magari se stava in silenzio, non se ne accorgeva nemmeno. Rimase fermo, eccezion fatta per la gamba, che stese.
 
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view post Posted on 17/10/2008, 10:45

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Si sapeva, però, che per mangiare Aki doveva star comodo. Implicava quindi diversi cambi di posizione al minuto. Poggiò il cestino a terra, sopra lo strofinaccio, e dopo aver ingurgitato l'onigiri (buonooo!) si voltò, girando appena attorno all'albero, sempre a gambe incrociate.
In quel mentre vide... un piede. Detta così fa tanto film dell'orrore.
Seguì il profilo della gamba e notò che c'era qualcun altro. Sorrise gioviale: ciao., salutò, semplicemente.
 
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Yuchan
view post Posted on 17/10/2008, 10:47




...ovvio che non poteva avere tanta fortuna. Anche se, un saluto, per ora non era niente di tragico o trascendentale.
Lo osservò.
Ciao., replicò semplicemente, senza un'inflessione particolare: né simpatica, né antipatica.
E come da copione - almeno per la sua norma - non aggiunse né chiese altro.
 
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view post Posted on 17/10/2008, 10:50

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Si sistemò meglio contro l'albero, più vicino al tizio, per non dovergli parlare senza farsi venire il torcicollo.
...perchè sì, voleva parlargli.
Recuperò il cestino mettendolo davanti a sè e notando che l'altro non ce l'aveva. Forse aveva già pranzato? Ehi, vuoi favorire?, offrì, alzando il cestino con la destra, mentre la sinistra aveva già agguantato il secondo onigiri, stavolta ripieno.
 
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Yuchan
view post Posted on 17/10/2008, 10:53




Oh beh. Se non altro non era partito in quarta con le domande che oltre il nome e il cognome, nonché la scuola di provenienza, comprendevano anche gruppo sanguigno, data di nascita, codice fiscale, albero genealogico e ogni cosa inimmaginabile che invece i suoi compagni avevano trovato.
Sospirò, all'offerta, scuotendo appena il capo. Quasi in corrispondenza del brontolio dello stomaco.
Arrossì leggermente: maledetto organo, lo aveva tradito!
 
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view post Posted on 17/10/2008, 10:57

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Al diniego stava già ritirando il cestino, ma lo stomaco dell'altro smentì le parole. Notò il leggero rossore sul viso del ragazzino e ridacchiò. Cosa allevi lì dentro?, lo prese in giro, allungandogli nuovamente il proprio pranzo. Su, favorisci. Giuro che non sono avvelenati., aggiunse, l'aria seria come se fosse umanamente concepibile una frase del genere.
 
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Yuchan
view post Posted on 17/10/2008, 10:59




Alla domanda, si imbronciò appena: Non ci allevo nulla..., borbottò, come se poi la domanda dell'altro potesse essere seria.
Osservò prima il cestino poi lui, alla frase seguente e alla fine allungò una mano - un po' guardingo, ma dettagli - prendendo un onigiri a sua volta.
Gli diede un morso, masticando piano.
 
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view post Posted on 17/10/2008, 11:01

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Sorrise allegro, notando che prendeva un onigiri. Dopo aver divorato il suo, ne prese un terzo.
Aspettò che l'altro lo gustasse, prima di chiedere, curioso: allora, com'è?, domandò, volendo sapere cosa ne pensassero altri. Per lui erano buoni perchè era assuefatto di onigiri, e poi avendoli cucinati da sè non poteva essere un critico severo con se stesso.
 
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Yuchan
view post Posted on 17/10/2008, 11:04




Alla domanda, fece di nuovo l'operazione "faccia-onigiri-faccia", prima di rispondere.
Non è avvelenato., replicò, e non si capiva se era una presa in giro verso l'altro, o una vera costatazione.
Probabile fossero entrambe.
 
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view post Posted on 17/10/2008, 11:11

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Al sentirlo, rise. E io che ti avevo detto?, lo rimbeccò, abbandonandosi sulla corteccia e divorando infine il terzo onigiri. Ne restavano altri due e spinse il cestino verso l'altro.
Se ti sono piaciuti, tieni, mangia. Un onigiri solo non è un pranzo., constatò, tranquillo, leccandosi appena le labbra.
 
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