| Questa è la mia prima long-fic e la mia prima fic su Naruto spero vi piaccia
TRAMA:E se invece al posto dell'ultimo degli Uchiha fosse stato naruto a lasciare il villaggio tre anni prima?...e se dopo aver abbandonato tutto tornasse per di più con un segreto troppo grande per essere rivelato ai suoi amici?..cosa succederebbe se con il suo rivale si creasse un'intesa ..particolare???
PROLOGO
Correva…Da ore ormai vagava nella foresta in cerca di una via di
salvezza; e la stanchezza cominciava a farsi sentire.
Quello che ne rimaneva dei suoi vestiti, non era abbastanza per proteggere
il ragazzo dal freddo dell’inverno che ormai era alle porte.
Il suo corpo da 16enne , snello ma comunque forte, presentava una serie di ferite. Alcune lievi e superficiali, altre profonde ; dalle quali il liquido rosso scendeva copioso; tamponato a tratti dal giovane con scarso risultato.
Il viso era contratto in una smorfia di dolore mal celata.
I capelli biondi, ricadevano spettinati sul viso, appiccicati alla fronte dal sudore che scivolava lungo tutto il suo corpo, per l’enorme sforzo che stava compiendo.
I suoi grandi occhi, una volta di un azzurro brillante, sembravano spenti;
privati della loro lucentezza.
Tutte le sue membra erano deboli e indolenzite, le sue gambe non avrebbero retto ancora per molto, presto avrebbero ceduto consegnandolo così,direttamente nella braccia di una morte certa.
L’unica cosa che lo spingeva ad andare avanti, a non arrendersi; era la sua forza di volontà( o se preferite testardaggine)e la speranza di riuscire a raggiungere il villaggio che aveva abbandonato 3 anni prima , e nel quale ora era pronto a tornare. Ma dovunque andasse era immerso nel verde degli alti alberi , che circondavano la sua “casa”.
Credeva di conoscere bene le zone all’esterno del suo villaggio, dove in passato aveva trascorso gran parte della sua infanzia, durante gli allenamenti che lo avrebbero portato ad essere un grande shinobi.
Infatti , nonostante avesse trascorso tanto tempo lontano dalla sua casa, non aveva dimenticato ogni particolare di quei luoghi. Non avrebbe potuto.
L’unico problema? La sua vista si stava indebolendo, così come tutti i suoi sensi e il dolore era troppo forte per permettergli di concentrarsi e trovare così la via per il suo villaggio: Konoha.
La sua era una corsa contro il tempo, perché la persona che lo aveva ridotto in quello stato , non si era ancora data per vinta, e anche senza voltarsi poteva benissimo sentire il chakra del suo inseguitore alle sue spalle. Presto il cacciatore avrebbe raggiunto la sua preda.
Ormai era a corto di chakra e non poteva usufruire neanche di quello del demone imprigionato dentro di lui ,che bene o male aveva imparato a controllare, perché se c’era una qualche possibilità che il ninja nemico non conoscesse la sua posizione esatta, usare quello della volpe avrebbe significato ,per lo shinobi ,un invito a nozze .Anche se remota, doveva prendere in considerazione questa idea e sperare.
Il terreno sotto i suoi piedi era umido e un po’ scivoloso;segno che i postumi del temporale del giorno precedente, non erano del tutto scomparsi. E dovette ringraziare questo se scivolando su un pezzo di terreno bagnato, la sua caviglia era ora inutilizzabile . Trattenne appena un
gemito di dolore; fu costretto ad appoggiarsi ad un albero per non cadere.
Lentamente , digrignando i denti per il fastidio , scivolò ai piedi del tronco
con la schiena poggiata ad esso.
Non poteva permettersi quella sosta, ma in quelle condizioni non sarebbe di certo andato molto più lontano di così.
Oltre tutto le forze lo stavano abbandonando.
Non aveva mai pregato nessuno prima, ma adesso indirizzava le sue suppliche a qualunque persona fosse in grado di ascoltarle…
..E proprio prima di chiudere gli occhi, intravide una sagoma sfocata che aveva qualcosa di famigliare , e sentì una mano calda e forte posarsi leggera sulla sua spalla e scuoterlo leggermente.
<<naruto?...>> disse una voce bassa ¬; rassicurante.
E il jonin dai capelli argentati , una maschera scura a coprire metà del suo volto e con un solo occhio scoperto, prese in braccio il ragazzo svenuto;
dirigendosi verso il villaggio.
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