L'eredità del sangue, naruto NC 17

« Older   Newer »
  Share  
°Narciss_Camui°
view post Posted on 6/5/2008, 17:23




ebbene si..ancke io scrivo ed ecco i primi 2 capitoli della mia FF ^_^

Capitolo 1: Lei

La ragazza camminava lungo il viale che conduceva all’accademia per la formazione dei futuri Ninja del Villaggio della Foglia. Il suo passo era regolare, senza produrre il minimo rumore sul lastricato così che non avvertisse della sua presenza a chi non l’aveva notata. Diversi studenti si dirigevano verso la medesima direzione a gruppetti, chiaccherando fra di loro allegramente del più e del meno. Solo lei camminava da sola verso la scuola, la testa bassa a fissare un punto indefinito davanti ai suoi piedi che proseguivano sicuri su dove la stessero conducendo. Era molto particolare come persona e saltava subito all’occhio, anche solo per i suoi lunghi capelli del medesimo colore del grano, cosa alquanto rara da quelle parti. Il fisico era slanciato, le membra toniche e modellate, i movimenti perfetti e fluidi quasi fosse un gatto. Il volto era un’ovale perfetto, zigomi alti, naso sottile e labbra carnose su un incarnato diafano come la porcellana. La bellezza era semplice di quel volto, anche se vi era però qualcosa di inquietante in lei, in parte dovuto agli occhi che contribuivano a darle quella sensazione: dalla forma leggermente allungata, dorati come i capelli, con l’iride verticale. Per di più il suo atteggiamento non aiutava molto a renderla più “gioiosa”: molto introversa e scostante, passava giusto le ore di lezione con i suoi coetanei per il resto estraniandosi dal mondo circostante.
La mattinata era tiepida, appena un’arietta che ricordava ormai l’inverno passato lasciando il posto alla primavera che colorava l’atmosfera. Una giornata perfetta per gli allenamenti. Mentre molti entravano all’accademia, ella svoltò verso uni dei campi attigui dove la stavano aspettando. Infatti lì vi erano due ragazzi sotto in albero in attesa: uno appartenente al clan degli Hyouga, figlio di Neji, e l0altro il figlio di Shikamaru.
Lei li raggiunse, facendo appena un cenno di saluto ai due per poi sedersi all’ombra appena distante, aspettando l’arrivo del Jounin Uchiha che era il coordinatore della loro squadra.


Sasuke era appena uscito dalla sala comune dei Jounin dove ogni mattina si faceva l’appello per vedere che nessuno mancasse e dove si riferivano le notizie che tutti dovevano sapere. Quella mattina la riunione però si era protesa più a lungo per via di una novità che aveva fatto dilagare paura e inquietudine nei presenti. Prima della scomparsa e presunta morte, Orochimaru aveva dato alla luce un suo erede di sangue, allevato e cresciuto nel loro villaggio. Il figlio doveva avere intorno ai 5 anni alla scomparsa del padre e, affidato ad alcune persone del loro villaggio, ormai era all’interno della scuola appunto come futuro ninja. Doveva aver compiuto appena 18 anni. Il panico era dilagato pensando che per anni avevano creduto di essere ormai sani e salvi invece di covare una serpe in seno, che ora conosceva ogni segreto del loro modo di combattere di organizzarsi e poteva attaccarli in ogni momento senza alcun preavviso.
Solo pochi avevano mantenuto la calma e, almeno in apparenza, anche il Jounin Uchiha era fra questi, immobile contro la parete in ascolto, fissando un punto indefinito davanti a se. Eppure la notizia continuava a rimbombargli nella testa creando la domanda che ora tutti si stavano ponendo: che era costui?
Tutti sembravano convinti che fosse di certo un maschio, di certo uno dei loro migliori allievi, forse persino uno dei bulletti che scorrazzavano per l’accademia.
Ma Sasuke aveva già capito tutto, era come se le tessere mancanti, finalmente trovate, andassero tutte a posto formando un puzzle. Si staccò dal muro mentre gli altri ancora discutevano, uscendo e dirigendosi con la sua solita calma verso il campo di allenamento. Immagini e ricordi del periodo passato con Orochimaru gli tornarono alla mente, specialmente una che gli era rimasta impressa nella mente: l’uomo che per un attimo teneva un neonato in braccio, che sorridente giocava con una ciocca dei suoi lunghi capelli neri.
Aveva capito da subito chi fosse questa persona, ma non poteva ancora dire ad anima viva chi fosse perché sarebbe stato un vero suicidio.
Il suo volto non esprimeva nulla dei suoi pensieri e così che si presentò davanti al suo trio che lo stava aspettando. Lei in prima fila con quel suo solito sorrisetto serafico che compariva ogni volta che lo vedeva. Yue, una delle sue più brillanti allieve, la sua amante da ormai 3 anni, la figlia del loro peggiore nemico: Orochimaru.

Capitolo 2: Preoccupazioni

Yue fissava il Juonin che si stava avvicinando, fissandola con quell’aria di superiorità ostentata che aveva ogni volta che erano in quell’ambiente. Lo aveva ammirato sin da quando era entrata nell’accademia. Sapeva tutta sulla famiglia Uchiha, persino del tradimento del ragazzo andando volontario dal nemico per poter battere il fratello, sterminatore del proprio stesso clan, per poi tornare di nuovo dalla loro parte quando scomparve Orochimaru. Non ci conoscevano i particolari dello scontro con il fratello, Itachi, ma si era certo della sua morte per le parole di Sasuke e per il suo ritorno al villaggio, ferito ma salvo.
“Cosa aspettate? Forza mettetevi in coppia e allenatevi. Yue con me” disse semplice i suoi ordini con tono autoritario, girandosi e allontanandosi sicuro di essere seguito dalla sua allieva. Infatti ella si era subito mossa, mezza stupita di essere stata chiamata in causa. Di solito non la chiamava mai se non per darle alcuni piccoli incarichi da portare a termine. Dopotutto era la sua allieva di fiducia.
Camminarono fino a uno piccolo spiazzo dove lei si preparò, pronta per lo scontro: la sua specialità erano le doppie lame, una terribile danza estremamente complicata composta da due katane. Non fisse nulla, solo sfoderò lentamente le spade, fissando Sasuke pronta per rispondere ai suoi colpi. Non si accorse però dello sguardo dell’uomo su di lei, che nemmeno prese gli shuriken per attaccare.
“Dobbiamo parlare” disse semplicemente, con tono atono fissando il cambio di espressione nella ragazza che rinfoderò le lame e gli si avvicinò. Non disse nulla e nemmeno si preoccupò di stare a una certa distanza dall’Uchiha, sapendo perfettamente che nessuno li stava guardando.
“L’hanno scoperto e ora anche io ne ho la conferma” gli occhi del ninja non si staccavano da quelli dorati di lei: “Orochimaru ha avuto un erede….tu”. Fu come se una scossa passasse fra di loro. Il bel volto della ragazza, fino ad allora apatico e appena curioso, divenne una maschera di ghiaccio per poi far affiorare sulle labbra un sorriso sadico.
“Bhe, era ora che ci arrivassero” fisse lei con tono leggermente metallico: “ E naturalmente si sono messi a cercare il più brillante allievo. Nessuno sospetta di una ragazza. Nessuno…tranne te” non era una domanda ma un’affermazione, sapendo che il juonin aveva capito benissimo la realtà, o almeno credeva. C’erano molte cose che ella nascondeva e solo una persona conosceva tutto di lei ma non era un pericolo, perché senza di lei non era nulla.
“Non mi chiedi il perché non ti ho denunciato?” chiese Sasuke nervoso. A volte odiava quella ragazza sempre composta e perfetta. Sembrava quasi irreale a volte.
Yue si avvicinò al suo maestro, posandogli una mano sul petto e parlando a pochissima distanza dalle sue labbra: “Perché se crollo io, crolli anche tu. E poi…sei innamorato perso di me, quello che quell’idiota del suo amante Uzumaki non ha ancora capito” il tutto detto con un sorrisetto trionfante. Depose un leggero bacio sulle sue labbra per poi allontanarsi: “Io torno nel mio alloggio. Raggiungimi verso sera” così detto prese la via di casa, ancheggiando appena mentre si allontanava. Il suo passo era tranquillo e l’espressione luciferino, sapendo di averlo lasciato di stucco per la sua arroganza. Eppure entrambi sapevano che quelle parole rispecchiavano la realtà.


Arrivò a casa con calma. Dopotutto aveva tutta la giornata per quello che doveva fare e Sasuke non sarebbe arrivato da lei prima di sera come gli aveva detto. Lungo la strada la sua testa divagò sulle informazioni appena ottenute, chiedendosi se queste rischiavano di mandare a monte i suoi piani. Le probabilità che ciò accadesse erano minime. Sapeva di avere in mano un’arma potente contro il juonin e proprio questa le dava le sue certezze di vittoria: l’amore. Da 3 anni portavano avanti una relazione segreta e ormai aveva avuto più di una conferma dell’amore che Sasuke provava per lei. Da parte di Yue “amore” era una parola che proprio non se si addiceva: aveva troppe cose da fare e non doveva avere scrupoli per perseguire nei suoi scopi. Però gli era davvero molto affezionata e forse, se non sarebbe stata la figlia del peggior nemico di Konoha e fosse nata come una semplice ragazza, si sarebbe lasciata andare e avrebbe permesso al suo cuore di amarlo. Ma non era così ed era inutile perdersi in futili sogni.
Entrò in casa, chiudendo la porta con un calcio facendo scattare così la serratura, dirigendosi subito in camera da letto che era la porta davanti a lei. Si slacciò la cintura che teneva le due spade alla vita, poggiandole sul letto. L’alloggio era composto da un piccolo salottino che fungeva anche da sala da pranzo ed era la prima stanza dove ci si trovava quando si entrava, con un semplice arredo composto da un basso tavolino al centro e alcuni semplici mobili. C’era anche una televisione e uno stereo. Tre porte si affacciavano alla stanza: il cucinino, la camera da letto e un piccolo sgabuzzino. Il bagno si raggiungeva dalla camera da letto. Non era un alloggio grande ma era perfetto per lei.
Si spogliò di tutti gli abiti che indossava, lasciandoli cadere a terra, prendendone alcuni puliti dall’ultimo cassetto del mobile vicino al letto. Il suo corpo era snello, perfettamente formato. Le curve dei fianchi erano morbide, la vita sottile, il seno prosperoso e perfetto, gambe lunghe e fasce di muscoli che guizzavano sotto la pelle nivea. I capelli biondi sciolti le sfioravano i fianchi. Portava un semplice completo intimo nero con culotte. Era davvero bella.
Indossò un paio di pantaloni attillati, una maglietta dalle maniche lunghe e un paio di alti stivali, tutti gli abiti rigorosamente neri. Veloce si fece una lunga treccia e dietro le spalle fissò le due spade incrociate. Una terribile macchina per uccidere, ecco ciò che era. Una maschera a coprirle il volto: sfondo nero e uno strano fregio rosso su una parte del viso.
Pochi secondi dopo una figura sfrecciava contro i muro lungo i vicoli più scuri, uscendo fuori dal Villaggio della Foglia e dirigendosi verso il folto del bosco, perdendosi in esso.


Sasuke stava disteso nel letto, nudo, in mezzo a lenzuola sfatte e in disordine. Abiti sparsi a terra nella stanza, la porta chiusa a chiave per evitare che il mondo esterno entrasse a disturbare. Ansimi e bassi gemiti nell’ambiente. Il juonin inarcava la schiena ad ogni gemito, mentre con una mano artigliava le lenzuola come se si aggrappasse ad esse. L’altra mano era persa nei capelli d’oro del suo amante: Naruto Uzumaki. Gli occhi erano lucidi per il piacere, puntati sul suo basso ventre, osservando la bocca del ragazzo che suggeva la sua erezione. Sapeva davvero farlo urlare di piacere e il suo sguardo malizioso a tratti si alzava ad osservare la sua espressione che mutava ad ogni gemito. Se potesse avrebbe sorriso di certo, ma ora la sua bocca era troppo occupata a fare altro.
Sasuke ormai gemeva il nome dell’amante, accompagnando i movimenti della sua testa con la mano e muovendo appena il bacino verso la sua bocca. Con un ultimo gemito di piacere reclinò la testa all’indietro, raggiungendo l’orgasmo nella bocca di Naruto, urlando. Il ragazzo ingoiò il seme caldo dell’altro, lappando il suo membro, catturando ogni goccia, sorridendo malizioso osservando l’amante stravolto dal piacere appena provato.
“Non mi ricordo mai quanto sei capace di urlare per merito mio” disse l’Uzumaki risalendo sul corpo perfetto dell’altro, stendendosi vicino a lui e iniziando a giocare con una ciocca nera dei suoi capelli. Sasuke emise un basso mugolio, tornando man mano a respirare normalmente. Il rapporto che aveva con l’Hokage si era fatto così intimo appena era ritornato al villaggio, iniziato tutto con un bacio e continuato negli anni come amanti. Naturalmente Naruto non sapeva nulla della relazione dell’altro con la sua allieva ma era da giorni che si era accorto che Sasuke era distante con la mente, proiettato in un posto lontano da lui.
“Sasuke che hai?” chiese infine Naruto, esprimendo per la prima volta le sue preoccupazioni. Notò lo sguardo vuoto dell’altro che si oscurò alla sua domanda, scostandolo da se e mettendosi seduto. Afferrò il pacchetto di sigarette sul mobiletto, accendendosene una. Non aveva intenzione di rispondergli e infatti lo ignorò, aspirando il fumo. Anche l’Uzumaki si mise seduto poggiando una mano sulla spalla dell’altro, dolce: “Hai la testa lontano e io non so come raggiungerti. Sono preoccupato per te”.
Il juonin sfuggì alla sua mano alzandosi e iniziando a vestirsi: “Sono solo stanco” rispose semplicemente, allacciandosi i pantaloni, non guardandolo una volta. Sul volto di Naruto si dipinse un’espressione triste. Avvertiva un groppo in gola e la voglia di gettarsi fra le braccia della persona che amava e piangere, rassicurato dalle sue parole, quelle parole che non avrebbe mai sentito dire da lui. Stava male e non poteva farci nulla. Abbassò il volto, una lacrima scendeva dai suoi occhi, mentre si copriva meglio il bel corpo con il lenzuolo.
“Sasuke ti prego. Non fuggire come sempre” sussurrò alzandosi dal letto, riprovando a parlargli, tenendosi coperto con il lenzuolo sempre e posandogli una mano sul braccio per attirare la sua attenzione: “Su di me puoi contare. Puoi dirmi tutto” lo voleva convincere a confidarsi, rassicurarlo: “ Lo sai…ti amo” era la prima volta che glielo diceva in quella maniera. Glielo aveva sempre detto mentre faceva l’amore, mai con quel tono così dolce e con quell’espressione seria sul volto.
Sasuke dal canto suo accettava ormai di malavoglia di sentirsi dire da lui quelle parole così speciali, dato che una parte di se desiderava che fosse un’altra persona a pronunciarle. Scacciò in malo modo quella mano, allontanandosi e infilandosi così anche la maglia: “ Smettile di dire idiozie Naruto” il tono era duro e nemmeno si voltò a guardarlo in faccia mentre diceva ciò, avvicinandosi alla porta e infilandosi anche le scarpe. Il tutto fu fatto velocemente, forse fin troppo, infine trovandosi davanti alla porta e aprendola per uscire, non prima di essersi voltato verso l’Hogage rimasto in piedi, silenzioso e in lacrime: “D’ora in poi ricordati di farti gli affari tuoi. Non voglio più sentire domande simili da oggi” il tono metallico, distaccato dalla situazione, quasi non umano. Uscì così dalla stanza, scacciando il rimorso dentro di se che lo voleva schiacciare, sentendo vagamente i singhiozzi del pianto che aveva scatenato. Lo sapeva cosa stava facendo ma non c’era altra strada da seguire purtroppo e la sofferenze faceva parte del bagaglio che Naruto si era voluto volontariamente prendere innamorandosi di lui, sapendo di non poter essere mai ricambiato in quel sentimento.






ditemi ke ne pensate!!*_*
 
Top
)Lexine(
view post Posted on 6/5/2008, 19:22




Mamma *-*
Nn me la sarei mai andata a immaginare la figlia di orochimaru!!
Povero naru ç_ç
Però devo dire ke mi piace molto km storia!
Non vedo l'ora che posti il seguito!!!
Davvero.. nn me lo sarei mai aspettata ke mi piacesse visto ke x ora è a repentaglio la relazione sasunaru.. ma mi incuriosisce!!>w<
Bravissima tesora!!**
 
Top
°Narciss_Camui°
view post Posted on 6/5/2008, 19:26




Grazie ^///^
 
Top
Angel of the Hell
view post Posted on 13/7/2009, 12:55




*ççç*
Ommadre =ççç=
Belllissima *_*
CITAZIONE ()Lexine( @ 6/5/2008, 20:22)
Davvero.. nn me lo sarei mai aspettata ke mi piacesse visto ke x ora è a repentaglio la relazione sasunaru.. ma mi incuriosisce!!>w<

Quoto Lexy *ççç*
Il seguito è già stato postato o no? :blink:
Lo voglioooooooooooo!!!
 
Top
3 replies since 6/5/2008, 17:23   854 views
  Share