And I don't remember when I Begun to fall..., HunterXHunter - UboShal, Angst, R (lieto fine :P)

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Pucchyko_Girl
view post Posted on 5/1/2008, 18:14




Allooora, questa è la seconda versione, perché la prima non mi piaceva proprio per nulla >>
Sono qui a leggermi Death Note 8, mentre mi rimbambisco di MattXMello a tutto spiano T___T Devo crogiolarmi nel dolore ricevuto dagli spoiler:
SPOILER!SPOILER!SPOILER!Matt crivellato e Mello morto chissà come °° E quel dannato Near ancora vivo èoé E Light, cioè, era ora che morisse °W° !!! SPOILER!SPOILER!SPOILER!
Ubo è morto. Basta non c’è nulla da fare XD Dopo essermi rintontita con tante, troppe fanart è il caso di scrivere, non credete? °W°
‘Somma è il mio modo per esorcizzare la morte di Ubo XD Nonostante l’avessi già letta sul manga qualche anno fa ;) Se non avete presente chi è Shal ve lo dico io: è il paffolo biondo con gli occhi azzurri che guardava fuori dalla finestra sconsolato T__T


Dedicated to: Nekochan, perché forse è davvero colpa mia se è stata così triste la morte di Ubor per lei XD



And I Don’t Remember When I Begun To Fall…
Il titolo c’entra poco o niente con la storia >>





-Ubor è morto.
Mi ci vuole del tempo per assorbire quella frase. Tempo perché il mio cuore ritorni a battere. Tempo perché le mie gambe smettano di tremare. Tempo perché il mio animo cessi di sanguinare…
Ubor è morto e non tornerà, Shal.
Non lo vedrò balzare sul davanzale e mormorarmi con quel suo tono strascicato e rozzo “Hey, Shal, ancora sveglio?”; non lo vedrò pararmisi dinnanzi, rischiarato dai candidi raggi lunari, mentre mi spettina i biondi fili di seta; non lo vedrò più saltare da un tetto, sedersi sul davanzale e carezzarmi lievemente la nuca, come faceva sempre.
Ubor è morto, Shal, fattene una ragione.
Ubor non varcherà più quella soglia.
Ne mi stringerà più a se… Ne vedrò più il suo sorriso strafottente… Ne potrò più gioire del calore del suo corpo.
Crogiolati nel dolore, Shal.
Ed è triste pensare che alla fine, io Uborghin, non l’avessi mai conosciuto.
Conoscevo quei sorrisi a memoria, conoscevo la sua parlata a menadito, conoscevo il suo corpo come le mie tasche, conoscevo da ogni sua singola abitudine ad ogni singola sbavatura della sua quotidianità.
Ma cosa sapevo, davvero di Ubo?
Hai paura di soffrire, Shal?
Sì, tanta, davvero troppa paura di soffrire. Di scivolare lento e inesorabile in un baratro di buio assorto, di marcio e di dolore.
Allora non vivere, Shal, non vivere più.
Ho troppa paura di morire, per smettere di provare dolore. Ma io non vivo.
Sono semplicemente rimasto come un involucro vuoto, una marionetta abbandonata tra la polvere, dimenticata; mentre un’oscurit abissale mi inghiotte e mi cinge nel suo abbraccio fino a stritolarmi il cuore.
Cessa di esister, Shal e il tuo dolore avrà fine.
Sono troppo materialista, superficiale e ipocrita per morire.
La mia morte non sarebbe degna neanche per un istante di Uborghin.
E allora, Shal, vivi, soffri, ridi, piangi, sorridi e poi… Muori.
Lentamente in un freddo abbraccio.
E, davvero, mi viene da ridere istericamente al pensiero che Ubor fosse un perfetto estraneo per me.
Non dovrei farlo, noi del Genei Ryodan non piangiamo così… Nobunaga puà permetterselo, ma io no. Non questo. Non ora. Ma il cuore duole e batte, forte, mentre fiumi di sangue sgorgano da quella ferita.
La mano lo stringe. FERMATI, DANNAZIONE, FERMATI!
Ma quel rumore è incessante, martellante e continua, imperterrito, come monito per il dolore che sto provando, per ricordarmi che io sono ancora vivo e lui è morto.
Quando smetterà?
Mai, Shal.
Quando potrò sorridere di nuovo?
Mai più, Shal, quelle piaghe sono indelebili.
E allora mi rifugerò in un amaro ricordo, attendendo che la morte sopraggiunga

Mani che scivolano su un corpo perfetto, di un candore e di una purezza eterea, percorrendolo in ogni punto, sfiorando la pelle ardente.
Sospiri soffocati, gemiti sommessi che giungono rochi alle orecchie.
Sudore che imperla la fronte, mentre lacrime si mischiano ed inesorabilmente scendono.
Rossore. Caldo. Dolore. Piacere.
Sensi inebetiti, percezione alterata e il tuo corpo perfettamente aderito al suo; come metà di un’unica cosa, fusa in un gioco di labbra e di baci peccaminosi.
Dita che profanano una zona proibita; sguardi persi e appannati di sensazioni… Poi, un dolore intenso, un calore che con veemenza ti investe come un fiume, un connubio di emozioni e gesti e sensazioni che si fondono e per un solo attimo tocchi il paradiso.
Calore che si espande e che pian piano, poi, lascia il tuo ventre, mentre il petto si alza e si abbassa affanoso.
Braccia che si cercano, che si trovano, che si stringono. Labbra dolci, caste, che vegliano il tuo sonno.

Svegliati, Shal, tutto ciò non accadrò più.
E davvero io Ubor non l’ho mai conosciuto.
Di che cosa hai paura, Shal?
Di scoprire di averlo amato DAVVERO.
che cosa hai paura, Shal?
Di scoprire di averlo amato davvero e di non vaerlo mai conosciuto.
ora smetti, Shal; smetti di pensare. Annega nel dispiacere, cullati nella tristezza e poi… Lasciala andare.
Era per questo che io non l’avevo mai chiamato “Ubor”. Era per questo che quell’ultima dannatissima lettera non era mai uscita dalle mie labbra.
Io non conoscevo Uborghin… Io conoscevo “Ubo”.
Conoscevo i suoi passi, quando si avvicinava nel cuore della notte e premeva il suo petto contro la mia schiena; conoscevo il rumore del suo respiro quando, riparati dagli sguardi di chi era troppo cieco per non giudicare, dormiva poggiato a me; conoscevo i suoi gesti semplici, diretti e pacati.
Io e io soltanto conoscevo Ubo, ma ignoravo chi fosse Uborghin.
Cosa temi di più, Shal?
Scoprire di averlo amato davvero, di aver amato tutto di lui.
E inconsciamente mi sono ritrovato ad amare anche quella parte di lui che non conoscevo, perché Ubor, alla fine, non era davvero nessuno per me.
Non chiesi nemmeno il suo nome quando ci incontrammo la prima volta, non servì.
Come puoi amare qualcuno che non conosci?
Non puoi… Non puoi davvero, ti illudi e basta.
Cosa temi di più, Shal?
Scoprire di aver mentito a me stesso fino ad’ora.
Lo Amavi, Shal? AmaviUborghin, Shal?
No, no, no.
Io amavo Ubo, non Uborghin.
Perch non posso amare qualcuno che nemmeno conosco.
Smetti di mentire, Shal, sarà tutto più facile.
Il dolore non smetterà di logorarmi l’anima, il mio cuore non smetterà di sangunare…
Ma le ferite pian piano guariranno.
Ma ci saranno sempre.
Saranno come un marchio a fuoco, ma vedrai, Shal, che presto guariranno.
Smetti di mentire e apri gli occhi.

Non sono mai stato all’altezza di Ubo. Lui era fedele, genuino, credeva nei suoi sogni e difendeva i suoi ideali. È morto per questo…
E io? Io rimango solo immobile in una stanza spoglia, impegnata di un odore sporco e viscido, come è sporco e viscido quello che sto facendo.

La mano che lenta inesorabile giunge al suo obbiettivo e li si posa per diversi istanti.
Poi è un mordersi di labbra, un susseguirsi di movimenti rapidi, lacrime che scivolano lentamente.
Un pianto silenzioso e squallido.
Il lenzuolo sporco…

Hai visto cosa sono diventato Ubo?
Lui ti ha sporcato, Shal, ti ha macchiato per sempre.
No.
Ti ha tolto quella purezza che ti apparteneva, Shal.
No.
Ti ha tolto ogni appiglio con la sua morte, Shal.


Ed è un ricordo vivido. Quelle macchie rosse circoncentrche macchiare il materasso.
Un grande dolore e poi… Tutto svanito.
Sono macchie di sangue, indelebili nella memoria; macchie di sangue che suggellano un muto patto.
Ciò che non sei mai riuscito ad ammettere, Shal.

Cosa temi Shal?
Che ora il dolore mi assalga.
Accadrà, Shal, accadrà molto presto e ti strazierà, ti ferirà fino alla tua ultima goccia di sangue.
Poi passerà.
Non dire più bugie, Shal e tutto sarà più semplice.

Io ho sempre amato Uborghin, nonostante non lo conoscessi.
Mi bastava ciò che sapevo, ciò che lui aveva voluto mostrarmi, ciò che lui aveva voluto rivelare a me a me e soltanto.
Non esistono Ubo o Ubor.
Esisteva solo Uborghin, nel mio piccolo angolo di paradiso.
Non aveva importanza sapere la sua data di nascita, il suo paese di origine o il suo nome.
Io lo amavo e basta.
Ora è morto.

Assimilalo, fallo tuo, crogiolati nel dolore e poi… Lascialo andare.

Ora dormi, Shal, perché domani è un altro giorno. Un altro giorno per cominciare a vivere.

“Ciao io sono Shalnarck e tu come ti chiami?”
“Uborghin.”



Fanfiction inconcludente e senza senso? Sì U.U Mi serviva solo uno sfogo per scacciare il mio depression MODE e credo di averlo trovato! XDD
Shal IC? Chi lo può dire… Del suo carattere ci viene data solo una piccola, microscopica hint >>
NOTA: ovviamente la differenza tra “Ubo” e “Ubor” è puramente mia invezione XD Difatti nell’anime TUTTI lo chiamano “Ubo” e nel manga TUTTI lo chiamano “Ubor” XP
Ah, che fessa che sono… Bon, sperando che sia stata anche solo vagamente apprezzata, vi lascio! Perché un’altra dose di angst mi attenede LOL!
Ah, dimenticavo: la frase “Assimilalo, fallo tuo, crogiolati nel dolore e poi… Lascialo andare.” È liberamente ispirata a Elizabethtown (Film che adoro! **) se qualcuno si ricorda, nel tragitto scritto da Kirsten Dunst per Orly c’è un momento in cui lui si ferma a prendere il giornale per leggere del suo clamoroso fiasco e, bhe, la frase è molto simile! ;)
Ora vi lascio davvero XD




 
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Yumi37
view post Posted on 6/1/2008, 17:50




*ò* grande nee-san!!!
continua così! *w*
 
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Pucchyko_Girl
view post Posted on 7/1/2008, 19:49




Grazie nee-chan ^W^ Ed ora do la bella notizia: TADADAAAAN il seguito di questa fanfiction è praticamente concluso e si intitolerà... *rullo di tamburi* XD "When the ocean breaks apart..." XD
 
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2 replies since 5/1/2008, 18:14   166 views
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