Ootori's house, -Shinn Ootori, state attenti o voi che entrate!-

La casa non era poi così distante dal pub... Avevano girato solo un paio di isolati e si erano fermati davanti ad un alto condominio, dalla tintura chiara (un grigio simile al bianco, ma con il buio della sera era difficile definirlo) che si alzava per diversi piani, forse una decina, mentre un solo misero lampione illuminava la strada.
Era vero che il centro cittadino non era poi molto distante, ma in quella zona già ci si apprestava alla periferia e la differenza era chiara: le luci dei quartieri dello shopping parevano solo un'illusione lontana. E dire, poi, che il condominio si trovava per la salita della collina, dalla quale si poteva osservare l'intero paese.
Frugò per qualche istante nel mazzo di chiavi sorridendo ad Aiden, mentre infilava quella giusta nella toppa, agitando il cane di pezza e aprendo il cancello in ferro battutto che delimitava il cortile.
Un piccolo giardino faceva da ingresso all'edificio, ricolmo di alberi di ciliegio ed un pesco, mentre la aiuole (lo si poteva notare facilmente) erano da poco state potate. I getti d'acqua stavano irrigando il praticello proprio in quell'istante e Shinn non poté che ridere divertito notando il gatto della vicina fuggire sotto gli schizzi.
-Io abito all'attico.- Disse, mentre apriva la porta del condominio. Ma prima che un'occhiata di terrore potesse dipingersi sul volto di Aiden al pensiero delle scale sorris biscicando appena: -Tranquillo, c'è l'ascensore.
Salirono un paio di scale, finché non giunsero dal portinaio, che Ootori salutò volentieri, mentre quello gli faceva l'occhiolino indicando il moro alle sue spalle e il viso di Shinn si tingeva appena di un rossore, mentre un enorme gocciolone andava a formarsi sulla sua tempia.
-Hem, buona sera ^^""- Disse ancora prenotando l'ascensore che giunse subito.
Stretto, ecco cos'era.
Aveva appena messo il piede dentro, quando si rese conto che quell'ascensore era decisamente, definitivamente e dannatamente STRETTO!
-Hem...- Disse appena, mentre invitava Aiden ad entrare...

Aiden rivolse un sorriso ironico al portinaio. Aveva capito tutto della vita, quello...
Una volta notate le dimensioni dell'ascensore, si concesse un istante di trionfo. Le cose andavano meglio del previsto, questo era ciò che pensava l'uomo mentre entrava. Attese che le porte si chiudessero e Shinn premesse il pulsante del piano, prima di rivolgergli la parola.
-Questo posto è stretto... E' inutile che giochiamo a fare le sardine in scatola per non toccarci, fai prima ad appoggiarti a me.-

Shinn lo osservò per qualche istante divenendo rosso. Cavoli! Quello ci sapeva fare.
Si morse appena un labbro, lasciando andare il respiro che aveva tenuto fino a quel momento, mentre una manica della felpa cadeva appena giu dalla sua spalla, rivelando la maglia nera aderente.
Alzò il viso su di lui sorridendo nuovamente, con un'allegria inaspettata.
-Bhe, -Disse sorridendo, mentre il suo petto si stava praticamente schiacciando con quello di Aiden.
-Se non c'è altra soluzione.
Mormorò sorridendo ancora, mentre l'ascensore si apriva per rivelare un piccolo corridoio che conduceva a tre appartamenti.
Disarmante, strano e... Shinn era una cosa letteralmente inaspettata, difficile capire cosa gli frullasse in testa!

Quando il ragazzo gli si appoggiò al petto Aiden sorrise, combattuto tra la voglia di palparlo e quella di stringerlo a sè... Cosa decisamente anormale. Non che non fosse abituato alla prima -anzi-, ma era raro che desiderasse così tanto abbracciare qualcuno senza secondi fini. Decise, comunque, che agire su uno qualunque dei due impulsi sarebbe stato troppo.
-Dovresti fare un reclamo, sai. Mi immagino te qua dentro con una vecchia zitella che puzza di cavolo, di quelle che vivono in funzione dei loro gatti...-
Scosse la testa per un attimo. Stava iniziando a dire frasi insensate, e la colpa era tutta del profumo di Shinn, così inebriante...
Si accorse che le porte si erano aperte, ma il ragazzo non accennava a staccarsi da lui.
-Siamo arrivati.-

Shinn, si riscosse un poco.
-Ah... -Sorrise. -Sì.
Disse poi, le guance color porpora... -Ecco, seguimi.- Disse imboccando il corridoio proseguendo dritto.
-Il mio appartamento è quello lì di fron...- Ma prima che potesse finire la frase, la porta sulla loro destra si aprì rivelando una di quelle signore che Aiden aveva gentilmente etichettato come "vecchia zitella che puzza di cavolo, di quelle che vivono in funzione dei loro gatti", quella sorrise a 45 denti verso i due, mentre un brivido percore la schiena di Shinn, che non volle mai scoprire che sguardo scandalizzato poteva aver assunto il moro.
-Shinchan, caro, tesooooro!
Altro che brividi, una puara folle.
-Signora Saotome, che piacere rivederla.- Bofonchiò, rosso dalla vergogna, mentre questa gli scaricava tra le mani un intero cesto pieno di boxer bianchi (e alcuni dai colori più svariati tra cui citiamo uno stupendo rosa cicca con un bel "sexy" a lettere cubitali). Le sue orecchie iniziarono a fumare.
-Ti ho lavato tutto, caro e...-Lo sguardo della vecchia si posò su Aiden e Shinn non potè che essere un po' geloso di ciò. -Oh, ma che bel giovincello!- Commentò civettuola -Non, lasciartelo scappare, mi raccomando, caro!
E detto questo sbatté loro la porta in faccia.
Ootori era rimasto pietrificato davanti all'usco con una montagna di mutande in mano.
-Hem, sì... -Disse ancora imbarazzato, mentre girava la chiave.

Aiden riuscì ad evitare di mettersi a ridere di fronte alla signora Saotome solo mordendosi il labbro quasi a sangue; non appena questa chiuse la porta, scoppiò appoggiandosi al muro accanto all'ascensore. Non sapeva quale fosse la cosa più divertente della situazione, se la famosa vecchietta che sembrava essersi materializzata dai suoi discorsi insensati o le mutande rosa di Shinn, che non aveva mancato di notare.
Dopo dieci secondi buoni riuscì finalmente a ricomporsi e lanciò uno sguardo divertito a Ootori, e specialmente al cesto della biancheria che il ragazzo stringeva ancora tra le mani.
-Bei boxer...-
Fu l'unica cosa che riuscì a dire; subito dopo dovette chiudere la bocca per evitare di riprendere a ridere.

Shinn divenne completamente rosso, mentre apriva la porta a testa bassa e contro un po' troppa forza.
-Ecco...- Mormorò, mentre si toglieva le scarpe e udiva qualche risata soffocata provenire da Aiden.
Si affrettò ad appoggiare il cesto della biancheria su una mensola dell'ingresso, mentre si spostava per permettere all'altro di entrare.
-Entra, su.- Disse sorridendo, il rossore quasi completamente sparito.
L'appartamento non era molto grande, più che altro era pieno di oggetti di svariato tipo! Non disordinato, solo... PIENO!
Entrando si arrivava nella cucina-sala da pranzo, dove un tavolino basso corredato di cuscini faceva sfoggio in un colorito verde acquamarina; il televisore era incastrato su una bassa mensola nell'angolo della stanza e sopra teneva un altro ripiano dove poteva scorgere una lunga serie di DvD, videoregistratori, CD e cassette che percorreva tutto il muro.
Di fronte la porta finestra del balcone, dove era possibile scorgere qualche accenno delle pianticelle che Shinn coltivava... La porta scorrevole che dava sulla sua camera era leggermente aperta, così da potera intravedere il futon steso sul tatami verde, mentre la stessa stanza era ricolma di scaffali, armadi e basse scrivanie piene di fogli, matite, tempere, per non parlare di manga, DvD vari e tanti, troppi cagnolini di pezza di vario genere che infestavano tutta la camera.
Ritornando alla stanza principale, la cucina era divisa dalla sala da un bancone di legno chiaro, terribilmente simile a quello del pub di poco prima, sui fornelli giaceva una pentola abbandonata lasciata lì da chissà quanto tempo...
-Se hai bisogno del bagno è da questa parte.- Spiegò facendo accomodare quello e aprendo una porta sulla destra.
Il bagno era interamente rivestito di splendide mattonelle color blu cobalto, mentre un'enorme vasca faceva sfoggio al centro di esso, seguito dalle varie 'esigenze' che un bagno richiedeva.
-Puoi sederti, intanto.- Disse, mentre iniziava a rovistare tra gli armadi alla ricerca di qualcosa.

Aiden si accomodò su uno dei cuscini attorno al tavolo basso, godendosi la perfetta visuale del didietro di Shinn mentre questo si piegava a rovistare in un armadio.
Mi chiedo cosa stia cerc... AAH!
Un grosso husky gli era appena piombato addosso, e tenendogli fermo il petto con le zampe cercava, apparentemente, di lavargli la faccia con la propria lingua. L'uomo tentò di utilizzare le proprie mani come scudo per respingere gli attacchi del cane, che non sembrava desistere.
-Ehm... Shinn, hai per caso un cane?-

Shin si voltò di scatto.
-No, Ryo!- Afferò in tempo il cane per il collare, liberando Aiden dal feroca attacco di coccole da parte del cane.
Gli diede un colpetto sul pelo marrone, facendolo sedere all'istante.
-Ryo, non si fa!- Brontolò guardandolo dall'alto, mentre il cane abbassava il muso colpevole.
Shinn sospirò, portandosi una mano alla fronte. -Vai di la, ora ti do da mangiare.- Disse leggermente stanco, mentre il cane entrava nella sua camera con fare mesto.
Si girò verso Aiden dispiaciuto, mentre tirava fuori un fazzoletto dalla sua felpa. Si piegò sul moro, asciugandogli il viso.
-Mi dispiace tante, sai...-Iniziò tentennante. -Non è abituato ad avere estranei, dopo quella volta.-
Abbassò appena lo sguardo dicendolo.

Aiden chiuse gli occhi mentre il ragazzo gli ripuliva il viso; forse era un po' opportunista, ma le attenzioni di Shinn certo non gli dispiacevano. Non appena l'altro smise, si sedette e lo guardò con un sorriso dolce, appena accennato.
-Non importa... Avevo un cane anche io, faceva sempre così.-
Quando lo vide rabbuiarsi e abbassare lo sguardo, si avvicinò leggermente, posandogli una mano sulla spalla per confortarlo.
-Ehi, scusami. Non volevo riportarti in mente brutti ricordi...-
Con la mancina, ancora libera, gli alzò un poco il mento perchè lo guardasse negli occhi.
-Se vuoi puoi parlarne con me... Altrimenti capisco benissimo.- Sospirò un poco. -A volte parlare non aiuta...-

-No, ecco...- Shinn si morse appena il labbro, quando senti la mano di Aiden toccare il suo mento.
-Successe l'anno scorso.- Cominciò sedendosi sul cuscino, voltandosi verso il cane che lo fissò uncriosito con quei suoi occhioni azzurri.
-Al tempo conobbi un ragazzo che frequentava la mia stessa scuola.- Sorrise amaramente. -Ci frequentammo per un po'... Anzi, stavamo insieme a dire il vero.- Sospirò appena mandando fuori una lunga boccata d'aria.
-Consumammo qui la nostra pria volta.- E si fece improvvisamente serio, agrottando le sopracciglia.
-E per me non fu per niente piacevole...- Non disse nula, ne diede altre delucidazioni in merito, lasciò solo intendere ad Aiden cosa fosse successo, ma non pronunciò più nulla a riguardo.
Socchiuse appena le palpebre.
-Ryo, lo morse ad un braccio e lui fuggì via... Non lo vidi mai più, il giorno dopo si era trasferito in un'altra città.- Si sforzò di sorridere rivolto al bel moro.
-Però, è strano: Ryo non ti ha attaccato, anzi, gli sei simpatico.- Sorrise ad Aiden. -I cani sono empatici, lo sapevi?-
Il sorriso sul suo viso si allargò. -Questo vuol dire che sei una brava persona...- Mormorò ancora, poggiandosi all'indietro sui palmi.

Edited by Pucchyko_Girl - 2/1/2008, 18:32

Non appena seppe, si sentì montare dentro una strana rabbia. Verso quel ragazzo senza nome, che aveva fatto del male a Shinn... In quel momento avrebbe tanto voluto averlo di fronte, per mostrargli fino a quanto potessero arrivare le conseguenze di ciò che aveva osato fare.
Si accontentò di stringere leggermente la presa sulla sua spalla, sperando che Ootori non lo notasse, e squadrò Ryo.
-E' proprio un bravo cane- disse tra sè; improvvisamente la bestiola gli stava molto simpatica.
Lanciò un mezzo sorriso a Shinn, tentando di sollevargli il morale.
-Certo che sono una brava persona... Dubitavi di me?- Chiese con tono leggero, lasciando andare -a malincuore- il mento del ragazzo, e si appoggiò al tavolino con il gomito. Si guardò di nuovo intorno.
-I tuoi genitori non vivono qui?- Si pentì quasi subito della domanda, dandosi mentalmente dell'idiota. Probabilmente erano separati, o peggio ancora morti... Esa sicuro che sarebbe arrivata un'altra serie di brutti ricordi. Non era certo ciò che voleva!

-Naaa...- Spiegò Shinn agitando appena la testa, mnetre portava una mano a mescolare il contenuto del pentolino sul fuoco appena acceso.
-I miei genitori lavorano al di la del continente. -Spiegò pacato. -Io non volevo trasferirmi, allora i miei hanno deciso di lasciarmi a vivere qui, per seguire gli studi al mio liceo.
Tirò fuori due tazze dalla credenza.
-Vuoi un po' di cioccolata?
E senza neanche aspettare la risposta del moro, versò un po' del contenuto in entrambe.
-Dirigono un'azienda e mi pagano parte dell'affitto, ma devo comunque lavorare.- Bofonchiò voltandosi appena verso Aiden e verso un gruppo di fotografie poggiate su una mensola.
-Lavoro al bar qui all'angolo due ore al giorno per tre giorni a settimana.- Si avvicinò al tavolo porgendogli la tazza.
-I miei devono mantenere anche i miei fratellini e la mia sorellina e poi, bhe...- Si abbassò ad accarezzare il muso di Ryo.
-Io devo mantenere anche lui!
E sorrise verso Aiden. -Ma parlami un po' di te ^^

Accettò la tazza con un sorriso, tirando mentalmente un sospiro di sollievo.
-Non c'è molto da dire su di me... Vivo da solo, nella città alta. Mi sono trasferito appena ho potuto... Diciamo che i rapporti con i miei non sono il massimo. Non approvano la mia ''condotta'', loro sono tipi da matrimonio a 18 anni con una ragazza di buona famiglia, diciamo all'antica.-
Concluse con uno sbuffo, sorseggiando la cioccolata. Ricordava ancora la litigata epocale con i suoi, quando avevano scoperto che non era un grande fan del gentil sesso.
-Non hanno preso bene il fatto che fossi bi...-

-Posso capire...- Disse quasi in automatico, poi alzò il viso dalla tazza e lo guardò un attimo.
-No, a dire il vero non posso capire.- Disse poi sorridendo mesto. -Io sono davvero molto fortunato ad avere dei genitori che mi accettano per quello che sono.
E sospirò appena. -Della vita non so proprio nulla... Mi dispiace di non poterti essere di conforto.
Disse posando la tazza e sforzandosi di sorridere in sua direzione, anche solo per rassicurarlo e dirgli che se voleva, lui c'era.
-Fratelli e sorelle... Non ne hai?