Lezione di nuoto, l'Istituto Teitan può anche questo XD

Lo fissò, prendendo la bevanda e sentendo il bisbiglio.
Bevve anche lui, più che altro per prendere tempo.
Analizziamo la cosa: lo aveva sopportato malgrado il suo carattere non fosse esattamente esemplare - ok, a dirla tutta faceva schifo, ma vabbé, insomma, non serve essere pignoli - e lo aveva anche aiutato quella mattina.
Uno sforzo era d'obbligo, quasi.
Se non ti crea problemi saltare la lezione... non disdegno la compagnia., borbottò, un po' burbero ma appunto, si parlava pur sempre di Kamui Shiro.

Fuuma sorrise. -No, nessun problema.- Si mise comodo, posando la lattina sul comodino. -Tanto è l'ora di matematica... Non credo spiegherà e sono già stato interrogato, quindi nn cìè problema.- Rifletté tra se e se.
Spostò lo sguardo sulla caviglia, che da quel poco che s'intravedeva da sotto la fasciatura, pareva essersi 'sgonfiata' un poco. -Va un po' meglio?- Chiese ancora, con tono terribilmente sensuale.

Annuì, alla richiesta.
Meglio., rispose, semplicemente, l'espressione neutra.
Rimaneva fermo sul lettino, se non altro era certo di non fare danni.
Spostò lo sguardo su Fuuma: Sei bravo, in matematica?, chiese.
Semplicemente, il silenzio non gli piaceva, non con Monou.

-Diciamo che riesco... Ma matematica io la ODIO!- Sbuffò, incrociando le braccia. -è sempre stata il mio punto debole! Preferisco di gran lunga Giapponese e Storia! Decisamente più alla mia portata.- Fece, sorridendo, mettendosi più comodo. -Tu, invece?- Chiese, più per inerzia che per altro.

Ci pensò.
Matematica non la capisco, storia non la ricordo, Giapponese a volte dà noia. Educazione fisica si impone troppo, non tutti i giorni che c'è ho voglia di correre, quindi è irritante., partì con l'elenco, il tono decisamente indifferente, come se stesse leggendo la lista della spesa, in pratica.
Lo osservò.
Economia domestica mi piace., se ne uscì, e sentir dire "mi piace" a Kamui era poco meno di un miracolo.
Biologia non è male., concluse, lo sguardo su Fuuma.

-In economia domestica riesco bene.- Gli sorrise di rimando. -In biologia un po' meno...- Biascicò, portandosi una mano alla nuca. -Diciamo che non sono propriamente portato per le materie di logica.- Spiegò ancora... Quando all'improvviso la porta si spalancò ed entrò una giovane ed avvenente donna (che nonostante la sua quasi certa quarantina d'anni, ne dimostrava ancora 20!) dai lunghi capelli biondi che salutò i due con un: "Ohohohoho, ragazzi miei, qual buon vento vi porta nella mia infermeria?" E mentre Fuuma le rivolgeva una luunga serie di epiteti assai coloriti, il suo unico neurone attivo in quel momento si sforzò di farlo apparire il più pacato e tranquillo possibile.
-Ecco vede,- Esordì indicando Kamui. -Si è fatto male durante educazione fisisca, temo abbia preso una storta.- L'infermiera si avvicinò mormorando un "Vediamo..." e stando ben'attenta a non far male al giovane, iniziò ad esaminare il grosso livido sul collo del piede. -Ragazzo mio,- Fece dopo un po' con sguardo leggermente preoccupato. -Tu hai una distorsione bella e buona, teo proprio dovrai andare al pronto soccorso, perchè io qui posso fare ben poco.- Fece ancora. -Piuttosto dovresti ringraziare chi ti ha fatto questa fasciatura, sennò saresti ridotto ancora peggio.- Spiegò nuovamente, mentre Fuuma alle sue spalle arrossiva, leggermente in imbarazzo.
-Senti, Kamui,- e aveva mandato a cagare quel nomignolo odioso. -Hai qualcuno che ti possa venire a prendere a scuola adesso? Se preferisci mio fratello può darti un passaggio al pronto soccorso...-

Ridacchiò.
Si, avete letto bene.
Ma la biologia non è logica, Fuuma...; ribatté, come una persona normale, che parla con uno dei tanti amici.
Peccato la cosa non calzasse col solito Kamui. Probabilmente se ne accorse, ma l'infermiera lo salvò in corner.
Alla spiegazione della storta, però, c'era poco da stare allegri.
Alla questione fasciatura notò il rossore di Fuuma. Beh... per una volta se lo meritava, un ringraziamento.
Sorrise, anche se era un sorriso leggero: Merito di Fuuma, non devo andare lontano per ringraziare., disse semplicemente.
Sentì poi il ragazzo, ci pensò su.
Ma... non è il caso. Ci posso andare da me... basta che non poggio troppo il piede, no?, buttò lì.
Odiava dipendere dal prossimo, scomodare addirittura il fratello di Fuuma che a malapena conosceva non era proponibile.

-A me non sembra il caso, comunque...- Suggerì Fuuma, potendo constatare che l'ospedale era comunque lontano.
-Monou non ha tutti i torti.- Fece allora l'infermiera. -L'ospedale è abbastanza lontano e non credo tu riesca nemmeno a reggerti su quel piede, vedendo quanto si sia gonfiato.- Spiegò.
Fuuma gli si avvicinò, abbassandosi appena, per poterlo guardare. -Se preferisci posso portarti fino al prontosoccorso in bicicletta...- Si offrì ancora.

Non se ne usciva proprio, eh?
Ascoltò entrambi - in effetti, non aveva proprio bene idea di dove fosse l'ospedale... - sentendo infine l'offerta di Fuuma.
Sospirò: Ma così salterai le lezioni. Mi scoccia., se ne uscì, lo sguardo altrove, un po' impacciato.
Ecco perché odiava dipendere da terzi.
Sbuffò: Anche se, comunque, è l'opzione che preferisco., concluse.
Un momento: Kamui Shiro si è riferito a Fuuma dicendo "preferisco"?

-Ah, guarda,- Fece quello ridacchiando. -Delle lezioni perse mi interessa fin lì!- Scherzò. -Quindi ora è forse il caso che ti accompagni in ospedale, no?- Fece, porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.

Sospirò, tanto era inutile, quel tipo era a dir poco testardo.
Accettò la mano, fissandolo: Se non si può proprio farne a meno..., buttò lì.
Lui li odiava, gli ospedali - e no, non solo perché Kamui Shiro odiava il 90% di quello che vedeva - e di conseguenza la cosa non lo entusiasmava.
Si mise in piedi, cercando di non poggiare il piede, un po' barcollante.
Però non ti azzardare a lasciarmi da solo con dottori e infermiere., borbottò, cercando di non farsi sentire dalla donna.

-Come vuoi.- Gli sorrise Fuuma, passandogli un braccio sotto l'ascella, aiutandolo a camminare, accompagnandolo fino al cortile, senza che nessuno li vedesse. Giunti lì, lo lasciò seduto sulle scale per qualche minuti, giusto il tempo di recuperare la propria bicicletta e tornare indietro. -Puoi sederti sul portapacchi.- Fece ancora, indicando il suddetto portapacchi già provvisto di un asciugamano... Evidentemente Fuuma era solito dare sempre un passaggio a qualcuno... Lo aiutò a sedersi sulla bici, prima di montare sul sellino. -Ci sei? Sei comodo?- Chiese, prima di partire.

Si lasciò guidare, fino alle scale, in attesa che lui prendesse la bici, per poi farsi aiutare a sedersi sul sellino, su cui aveva notato l'asciugamano quasi subito.
Lì per lì, non disse nulla, sentendo la domanda. Annuì, circondando la vita dell'altro con entrambe le braccia, per reggersi.
Lo sentì partire alla volta dell'ospedale, e solo dopo qualche minuto parlò: Porti spesso qualcuno in bici?, chiese e visto che non poteva essere visto nell'indicare l'asciugamano, aggiunse a voce.
Per l'asciugamano, intendo. C'era già., commentò semplicemente, senza aggiungere altro.

-Sì.- Rispose semplicemente Fuuma, pedaldando velocemente verso l'ospedale. -Porto Yuuto tutte le mattine...- Proseguì sorridendo pacato, nonostante Kamui non lo potesse vedere.
-Gli do un passaggio tutti i giorni da quando andavamo alle scuole elementari.- Ridacchiò. -Diciamo che lui è un pericolo pubblico in bicicletta!- Rise appena, prima di frenare, giunti all'entrata del prontosoccorso. -Eccoci qua!- Fece, facendo scendere Kamui, legando poi la bicicletta.